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Mente

Insieme delle funzioni superiori del Cervello e delle Emozioni e, in particolare, quelle di cui si può avere soggettivamente coscienza in diverso grado, quali la sensazione, il pensiero, l'intuizione, la ragione, la memoria, la volontà. Il termine è di solito impiegato a proposito degli esseri umani. Molte di queste facoltà, rintracciabili a livello neurofisiologico nell'attività della corteccia cerebrale, danno forma nel complesso all'intelligenza. Il termine Psiche fa riferimento invece alla mente nel suo complesso cioè comprendendo la dimensione irrazionale cioè istinti e dimensione del profondo.

Le menti non consce, hanno le seguenti funzioni:

Subconscio e Inconscio sono responsabili delle azioni riflesse, sono sede di personalità ed emozioni. Comunicano messaggi, segnali ed emozioni attraverso corpo e comportamenti. Sono attivi H24 e l'attività inconscia può essere visualizzata a livello conscio con la memoria dei sogni, ricchi di messaggi, significati nascosti, desideri ed emozioni represse. La funzione di regolazione delle funzioni vitali è di tale precisione ed efficacia, da determinare l'effettuazione di precise funzioni a tempo determinato ed è per questo che ad una persona, a cui venga comunicato che ha ancora sei mesi di vita, questa morirà allo scadere dei sei mesi. La comunicazione di una cosa così drammatica ha attraversato l'intera struttura psichica fino a colpire e segnare la mente inconscia. Le due menti non consce hanno una dimensione molto più vasta di quella conscia e per questo hanno una maggiore potenza nel determinare la vita della persona. I tentativi consci di modificare l'ecosistema non-conscio, sono destinati per lo più a fallire. Freud ha paragonato la mente ad un iceberg, nel quale la parte che emerge dall'Acqua è la mente conscia, mentre la parte sommersa, che è molto più grande ed è nascosta, rappresenta l'inconscio. Sono quindi le forze che agiscono a livello inconscio che influiscono maggiormente sullo spostamento dell'iceberg.

Bernardino Del Boca, antropologo e scrittore, nel tentare di rappresentare il collegamento tra uomo, la sua mente e le forze in gioco, ha raffigurato l'uomo come una carrozza trainata dai cavali. In questa immagine il corpo è la carrozza, i cavalli sono le emozioni, la mente è il cocchiere e il passeggero è l'io cosciente. Il passeggero decide la destinazione, sceglie il tragitto, pianifica le tappe e infine viaggia. Occorre quindi che il passeggero decida dove vuole andare, deve pianificare il viaggio e deve rimanere conscio di ciò che sta vivendo (consapevolezza e osservazione di se' stesso). Ne deriva che la mente deve poter domare e dirigere le emozioni, facendo attenzione al paesaggio e quindi deve essere sveglia e consapevole. La persona in se stessa è al contempo il cocchiere, il passeggero, i cavalli, la carrozza. In quanto cocchiere, deve sapere e poter gestire i cavalli (allineare i desideri consci con la forza della mente inconscia) e deve darsi da fare affinché i cavalli facciano ciò che devono. Occorre controllo e volontà sui cavalli. In quanto cavalli si mostra la forza e l'eleganza del proprio essere. Solo il governo può evitare che i cavalli vadano dove sono attratti impulsivamente o fuggano di fronte a paure inconsce. La persona deve poter anzitutto rendersi consapevole di essere un tutto. Questo tutto non può essere in armonia se i cavalli vogliono andare da una parte, il passeggero da un'altra e il cocchiere da un'altra ancora. La carrozza - il corpo - verrà dilaniata da forze contrarie e distruttive. Solo raggiungendo una comunione di intenti e di azioni all'interno di se stessi, si otterrà l'armonia e il ripristino del proprio viaggio nella vita.

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