La "malattia" non è il risultato di uno stress o di un "trauma" generico, ma di uno "shock acuto, inaspettato, drammatico e vissuto con un sentito di solitudine", che Hamer ha denominato DHS (Sindrome di Dirk Hamer, in ricordo di suo figlio morto).
La persona (come qualsiasi essere vivente), viene presa in "contropiede". Vale a dire: succede qualcosa che attiva nel nostro sistema una risposta automatica, senza che si abbia il tempo in cui la mente lo possa mediare. Per questo diciamo che è biologico, perché "non c'è tempo per essere interpretato dalla mente".
Ad esempio, se l'impresa dove lavoro non funziona bene, i clienti se ne vanno fino a che la fabbrica chiude; sarà un fatto che mi potrà preoccupare molto, potrà impaurirmi, ma non mi fa ammalare perché non è qualcosa che succede repentinamente e mi trova impreparato. Se invece andando a lavorare trovo sopra il tavolo una lettera di licenziamento, in questo caso vivrò uno shock biologico, inaspettato, che mi trova totalmente impreparato. Pertanto, il conflitto biologico ha connotazioni molto precise:
Questo tipo di conflitto biologico, DHS, è qualcosa che possiamo vivere varie volte nello stesso giorno. Occorre rimuovere l'idea che il conflitto biologico debba essere drammatico, perché è sufficiente un piccolo shock per reagire istantaneamente sui tre livelli (psichico, cerebrale e organico).
Se la fase attiva successiva allo shock dura solo un istante, non avremo una reazione nel corpo chiamata "malattia".